Mentre alcune sigle sindacali si affrettano a celebrare la firma del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto sanità, la UIL FPL di Modena e Reggio Emilia esprime la propria profonda indignazione per un accordo che, a nostro avviso, rappresenta una sonora sconfitta per le lavoratrici e i lavoratori del settore.
Nicola Maria Russo, Segretario Territoriale della UIL FPL di Modena e Reggio Emilia, dichiara: “Abbiamo scelto con coerenza di non firmare un contratto che non dà risposte, che non tutela e che non valorizza il personale. È un contratto-vergogna, destinato a peggiorare le condizioni di chi ogni giorno lavora in condizioni critiche per garantire il funzionamento della sanità pubblica”.
La UIL FPL aveva avanzato richieste chiare e precise, volte a migliorare concretamente le condizioni economiche e professionali dei lavoratori. “Avevamo chiesto più salario per tutelare il potere d’acquisto in una fase di pesante inflazione”, spiega Russo. “Il risultato è una perdita secca di due terzi del potere d’acquisto nel triennio 2022-2024. Il blocco salariale, questa volta, non è imposto dal MEF, ma è firmato da Cisl FP, Fials, Nursind e Nursing Up”.
Le criticità sollevate dalla UIL FPL riguardano numerosi aspetti del nuovo CCNL:
- Risorse per la crescita professionale: “Ci aspettavamo risorse vere per progressioni economiche (DEP), verticali e incarichi”, afferma Russo. “Invece, abbiamo il nulla: i DEP restano triennali, le progressioni verticali spariscono e gli incarichi restano promesse vuote. Il personale non potrà continuare a ‘fare carriera’ senza risorse e senza reali opportunità”.
- Incremento delle indennità per turni disagiati: “Ancora una volta, zero euro. Un’occasione persa per riconoscere il sacrificio di chi lavora su turni stressanti”, sottolinea il Segretario Territoriale.
- Tassazione agevolata: “È stata introdotta solo per alcuni infermieri. Per tutti gli altri professionisti, la risposta è stata ‘lavorate di più per guadagnare di più’. Questo non è un incentivo alla qualità della vita, ma un ulteriore aggravio”, ribadisce Russo.
- Indennità di esclusività, per quei professionisti che possono svolgere la loro attività lavorativa esclusivamente nell’ambito del servizio sanitario nazionale, rincara il Sindacalista.
- Mensa e buoni pasto: “Sono rimasti bloccati a 5,16 euro, una cifra irrisoria, ridicola che offende tutti, soprattutto chi lavora su turni. Il diritto alla mensa lo dovremo ancora difendere in tribunale”, denuncia Russo.
- Orario di lavoro: “Nessuna flessibilità, nessun miglioramento. Solo debiti orari e rigidità. Le condizioni di lavoro sono destinate a peggiorare”, aggiunge.
- Formazione strutturata: “Assente, nemmeno discussa, a differenza di quanto previsto per i medici. Questo dimostra una mancanza di attenzione alla crescita professionale”, commenta Russo.
- Nuovi profili professionali: “Silenzio assoluto su figure come autisti soccorritori, mediatori culturali, avvocati, tecnici e informatici. In compenso, si introduce la figura dell’Assistente Infermiere, contro cui ci siamo sempre opposti, con un inquadramento retributivo persino inferiore all’OSS Senior”, evidenzia il Segretario Territoriale.
- Elevata Qualificazione: “È una presa in giro. Non valorizza i laureati magistrali né i professionisti con esperienza e titoli. E, quel che è peggio, le indennità saranno pagate con i fondi contrattuali esistenti, togliendo risorse a chi aspetta progressioni orizzontali (DEP) e incarichi da anni”, conclude Russo.
- Retribuzione per i periodi di ferie: “Nemmeno menzionata nonostante le previsioni di Cassazione e Corte Europea, che invece deve essere comprensiva delle indennità percepite abitualmente dai lavoratori”, aggiunge.
“Tutto questo avviene senza sbloccare il tetto alle assunzioni e senza rimuovere il tetto al salario accessorio”, prosegue Nicola Maria Russo. “Il risultato è più precarietà, più carichi di lavoro, più stress e nessuna prospettiva per il personale della sanità pubblica. Una vergogna firmata da chi dovrebbe difendere i lavoratori”.
Russo incalza: “Davvero si vuole far credere che con questo contratto si risolva la grave carenza di personale? Serve un piano di assunzioni mirato a ricoprire tutte le posizioni vacanti, garantendo così la continuità dei servizi e scongiurando un ulteriore aggravio del carico di lavoro per il personale già in servizio. Ricordo che mancano nelle nostre aziende quasi 300 lavoratori tra infermieri, operatori sociosanitari, tecnici, autisti, riabilitatori.
Davvero Cisl FP, Fials, Nursind e Nursing Up pensano di riavvicinare i giovani alle professioni sanitarie ed evitare la crescente fuga degli attuali professionisti del Servizio Sanitario Pubblico riconoscendo loro stipendi da fame? Se così è, resto incredulo a questa follia!”
Per la UIL FPL questa firma rappresenta una resa senza condizioni, una complicità silenziosa con chi continua a disinvestire nella sanità pubblica. Non si può parlare di tutela dei professionisti quando si accetta un accordo che svilisce il loro ruolo e ne mortifica le retribuzioni.
Russo: ”come UIL FPL Modena e Reggio Emilia, ribadiamo con forza: il nostro NO a un contratto che penalizza il personale del comparto; la nostra denuncia verso chi si dice rappresentare i lavoratori ma firma contro di loro; Il nostro impegno costante per una vera valorizzazione professionale, salariale e contrattuale. La dignità non si firma al ribasso!”
“La UIL FPL, invece, ha scelto di difendere la dignità, non la facciata. Noi non brindiamo mentre i lavoratori vengono penalizzati. Noi stiamo dalla parte del personale, ogni giorno, in ogni luogo”, conclude il Segretario Territoriale Nicola Maria Russo.
(21 giugno 2025)
©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata