di G.G. #Bibbiano twitter@reggioemilnotiz #6000Sardine
La Questura, perché sono le Questure a decidere sui luoghi in cui si tengono le manifestazione e non i Comuni, ha chiesto alle Sardine di fare un passo indietro e di lasciare la piazza di Bibbiano a disposizione della Lega per la manifestazione di chiusura della campagna elettorale prevista per il 23 gennaio. Le Sardine avevano prenotato con anticipo la piazza rispetto alla Lega, ma in Comune e non in Questura (anche se altre notizie dicono che la Questura aveva prima concesso la piazza per poi ritirarla). La Lega furiosa si è così mossa per soffiargli la piazza.
La Questura, sia chiaro, non sta imponendo nulla come spiega Mattia Santori a Il Riformista: “Sappiamo il caso Bibbiano sta infiammando i media. Noi abbiamo un’autorizzazione (per il flash mob del 23 gennaio nella piazza del paese della Val d’Enza, ndr) e alle 16:00 del 18 gennaio abbiamo un incontro con la questura che sta cercando di trovare una quadra per permettere sia alle Sardine che alla Lega di svolgere la manifestazione”, e le Sardine hanno dichiarato di essere disposte a rinunciare alla piazza se anche Salvini farà lo stesso. Quel Salvini che prontamente ha fatto sentire il suo tonante “No”. Perché lui è uomo che sbatte i pugni, più che governare.
Così Mattia Santori, Andrea Garreffa, Roberto Morotti e Giulia Trappoloni, hanno registrato un video-appello in cui annunciano di essere disposti ad annullare l’evento delle sardine a Bibbiano, alle condizioni che dicevamo prima un il video che subito è rimbalzato su tutti i gruppi.
(18 gennaio 2020)
©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata